Atroci e dolorosissimi, la storia degli strumenti di tortura

La lista dei dolorosi, crudeli e spesso letali metodi di tortura che si sono succeduti nei secoli è spaventosamente lunga. Sadiche e terribili, per le tecniche di tortura la fantasia umana non ha avuto limiti, creandone di tutti i tipi, dalle più disumane alle più umilianti.

E per quanto il Medioevo sia stata un'epoca particolarmente caratterizzata dagli strumenti di tortura, anche i periodi storici precedenti - così come quelli successivi - non sono esenti da atrocità simili.

Se i termini “forcella dell'eretico” o “collare spinato” vi fanno venire la pelle d'oca solo a leggerli, sappiate che è stato inventato anche molto di peggio!

Mentre gli egizi sono stati precursori delle punizioni fisiche contro gli schiavi, già dagli Assiri e i Babilonesi era pratica comune (e legale) tagliare parti del corpo per punire ladri e nemici.

Con l'Impero Romano, invece, si diffuse la crocifissione, una tortura tanto dolorosa quanto fatale, dalla quale, però, erano praticamente 'esenti' i cittadini romani.

Dai persiani ai greci (con il loro leggendario toro di Falaride dove veniva rinchiusa la vittima prima di accendere il fuoco sotto l'animale riprodotto in metallo) sono svariate e diversissime le pene inflitte ai peccatori, agli infedeli e ai traditori.

Diversi secoli fa, ad esempio, nell'antica Persia non era raro che i condannati venissero bloccati all'interno di una specie di vasca e poi cosparsi di miele, per attirare gli insetti. Gli stessi condannati erano anche costretti ad ingerire miele e latte prima di essere abbandonati al loro triste destino. La loro fine, come potrete immaginare, era molto lenta e provocata da un mix di disidratazione, fame e shock settico.

Ma nell'arco della storia la mente umana è stata in grado di inventare strumenti di tortura ancora più disumani, quasi da far dimenticare anche le più spietate flagellazioni, gogne, marchiature a fuoco e gabbie sospese. Basti pensare alla "Vergine di Norimberga", un nome che nasconde un meccanismo perverso. Si trattava, infatti, di un sarcofago ricoperto all'interno di punte volte a trafiggere il malcapitato che ci veniva rinchiuso. Anche in questo caso non è detto che la morte fosse immediata, anzi.

Per alcune pene, invece, era stato previsto il coinvolgimento degli animali. Ne è un esempio il supplizio del topo posizionato sulla pancia del torturato e poi coperto da una scatola. Surriscaldando il contenitore il ratto cercava in tutti modi una via d'uscita, che, inevitabilmente, trovava graffiando e scavando attraverso il corpo della vittima.

Non meno dolorosa era la tortura della ruota, sulla quale veniva legato il condannato prima che gli venissero spaccate le articolazioni.

Neanche troppi secoli fa ad essere presi particolarmente di mira furono gli eretici, o quelli considerati tali. Per loro si disponeva di una grande varietà di strumenti del dolore: dalla pera (orale o vaginale) per dilatare fino all'inverosimile le cavità delle 'peccatrici', allo spacca-ginocchia (il cui nome è già abbastanza esplicativo).

Altri efficaci strumenti per ottenere le confessioni erano lo strappa seno, così come lo schiaccia-pollici.

Di atrocità commesse dall'uomo ne è piena la storia, molte fanno parte del passato, ma altre sono ancora attuali e non meno violente.