Siate educati e niente eccessi, l’a b c per non rovinare la prima uscita insieme

Rimanere se stessi, senza eccedere, curare la forma, l'aspetto e non dimenticare mai la buona educazione. Sono le basi per fare funzionare il primo appuntamento.

Quando due persone che non si conoscono escono per la prima volta insieme “è importante che tengano presente che, sia in termini di reticenza che di eccessiva apertura, non bisogna mai sbilanciarsi”. Parola di Laura Testa, psicologa e psicoterapeuta esperta in educazione sessuale, intervistata da Losapevateche.

“Si tratta - ha precisato la dottoressa - di una persona non conosciuta, per cui il passaggio immediato ad un'intimità che prevede un'apertura su contenuti, temi, difficoltà, piuttosto che sensibilità molto intime non è opportuna né costruttiva”, ugualmente “non è opportuno né costruttivo nemmeno mantenersi sul livelli di conversazione eccessivamente superficiali e generici”, così come “presentarsi con un abbigliamento che non appartiene in realtà allo stile di quella persona”.

E' importante rimanere fedeli a se stessi, avendo “cura della forma” e tenendo presente “che si tratta di un primo contatto” e che un potente strumento di aiuto nella gestione della relazione si può trovare nelle regole della buona educazione”.

“Usare i codici che la buona educazione insegna - ha proseguito la sessuologa - è il modo per mantenere quella regione di sicurezza, ma anche di piacevolezza dell’ambiente relazionale, perché l'altro sa cosa aspettarsi e sa come ci si aspetta che si comporti”.

“Per fare un esempio classico, se io donna sono al ristorante con un signore che vedo per la prima volta mi aspetto comunque che si proponga di pagare il conto, poi posso rifiutare, però la proposta va fatta, almeno il gesto. Queste cose possono sembrare anche un po' antiche, ma fondamentali in una fase iniziale di conoscenza”.

La prima uscita insieme non si scorda mai!

La frase sbagliata da non dire al primo appuntamento?

“In generale - ha aggiunto Testa – mettere da subito l’altro a conoscenza delle proprie difficoltà e dei propri problemi non è mai opportuno. Le persone quando cercano un nuovo compagno, una nuova compagna cercano qualcuno che li faccia stare bene”.

“La condizione di solitudine crea disagio, quindi si ha la tendenza a cercare qualcuno con cui poter condividere, ma condividere cose piacevoli. Se si parte dalle esperienze dolorose sicuramente si crea un clima di tensione e di imbarazzo e l'inizio della conoscenza risulta adombrato dalla fatica emotiva e dalla sofferenza. Se la conoscenza avrà la possibilità di essere approfondita, arriverà il momento di condividere anche gli aspetti di fatica, ma non deve essere il biglietto da visita”.

E non abbiate fretta...

“Passare immediatamente ad un rapporto sessuale o comunque ad un'intimità fisica - ha sottolineato la sessuologa - è controproducente perché non c'è intimità relazionale ed emotiva. Una sessualità soddisfacente di coppia si costruisce nel tempo, soprattutto tra persone adulte, che hanno già un loro funzionamento, le loro esperienze, le loro abitudini”.

Il rischio è quello di “bruciarsi la possibilità di costruire un'intimità vera con una sessualità veramente appagante e piacevole. Purtroppo spesso si è portati a ritenere che se non ci sono rapporti già al primo o al secondo appuntamento allora vuol dire che la relazione non vale la pena”.

Di fatto, il desiderio e l’attrazione “sono elementi che si costruiscono nel tempo” e “più il desiderio si alza, più è possibile che l’intimità poi sia davvero piacevole per entrambi”.

Godetevi il presente per costruire il futuro!

“Se io mi concentro sulla cena o sulla passeggiata che sto vivendo - ha ricordato Testa - e mi godo quel momento fino in fondo, io già sto facendo un'esperienza di vita piacevole in compagnia di questa persona”. E' bene, quindi, dare priorità all''hic et nunc', al qui ed ora!

Non è solo la prima uscita insieme a spaventare...

...Donne e uomini hanno anche diverse paure sessuali:

Quali sono alcune delle domande più spiazzanti rivolte non solo da giovani, ma anche da adulti? Lo abbiamo chiesto all'esperta: “Non è tanto la domanda che è spiazzante, ma quello che è all'origine della domanda”, ha spiegato la psicologa, sottolineando che spesso “persone adulte con esperienze sessuali pongono dei quesiti che rilevano questo argomento di fatto è molto poco conosciuto".

Di conseguenza, quando le persone si trovano con un nuovo partner applicano una serie di copioni che funzionavano con il partner precedente, scoprendo che sono assolutamente fallimentari. Abbiamo ancora un'educazione sessuale – ha proseguito Testa - che è legata a tutta una serie di pregiudizi, preconcetti che portano a degli standard precostituiti”.

La sessualità, in realtà, “va adeguata alla persona in quel momento della sua vita, poiché la sessualità a 20, 30, 40 anni, con o senza figli, è completamente diversa nella stessa persona. In più, cambia anche il partner, cioè evolve anche lui. La sessualità, come noi esseri umani, è in continuo cambiamento, se poi il partner è addirittura una persona diversa, si deve resettare tutto e ricominciare dall'inizio”.

Ma quali sono le paure sessuali più comuni?

“La paura è quella di non essere all'altezza. Per gli uomini vuol dire non avere immediatamente l'erezione, piuttosto che non riuscire a soddisfare la partner perché la durata del rapporto è troppo breve, mentre per le donne la paura riguarda le problematiche legate all'orgasmo clitorideo o vaginale: 'se è così non va bene', 'se una non è pluriorgasmica c'è qualcosa che non va'”.

“Alla fine le preoccupazioni sono sempre le stesse”

“Uno non pensa a godersi il momento ma ad arrivare a un risultato. E' come se io avessi bisogno in quel contesto non di costruire un momento più piacevole, più intimo con quella persona, ma di dimostrare qualcosa”, ha concluso l'esperta.