Premio Cerevisia: il concorso che elegge le birre italiane di qualità

La Symphony, la “Dottor Balanzone” e l'“Arlecchino” sono tra le migliori birre italiane d'eccellenza vincitrici della V edizione del Premio Cerevisia.

Le vincitrici sono state premiate al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che supporta con il suo patrocinio il premio Cerevisia, volto a valorizzare e promuovere la produzione, il commercio e il consumo delle eccellenze brassicole nazionali.

Ad aggiudicarsi l'ultima edizione del concorso nazionale sono state, tra le altre: la Birra Symphony, del Birrificio Gladium di Zagarise, Catanzaro, (Premio Eccellenza Cerevisia 2017); la “Dottor Balanzone”, del Birrificio “The Brave” di Lodi (migliore birra del Nord Italia); la Glaux Athene Ale Ambrata, dell’Opificio Birrario di Crespina, in provincia di Pisa (migliore birra del Centro Italia); la Birra Nera del Birrificio 24 Baroni di Nicosia, Enna, (migliore per l'Area Sud e Isole).

Il Premio per la migliore birra di giovani birrifici italiani in produzione dopo il primo gennaio 2015 è andato alla birra “Arlecchino” di The Brave, Lodi. Secondo posto, invece, per la birra “Ambra Nera” del Birrificio San Gabriel di Levada Ponte di Piave, Treviso.

Alla V edizione del Premio Cerevisia hanno partecipato quasi 60 birrifici italiani

All'edizione 2017 del concorso - istituito dal Banco Nazionale di Assaggio delle Birre, il comitato fondato per volontà della Camera di Commercio di Perugia e di cui fanno parte la Regione Umbria, il Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra dell’Università degli Studi di Perugia, il Comune di Deruta e AssoBirra (Associazione dei Birrai e dei Maltatori) - hanno partecipato 57 birrifici, provenienti da tutta Italia, con 147 etichette di ogni tipo.

“In Italia, dieci anni fa erano una trentina, oggi hanno toccato quota 700 unità. I birrifici artigianali hanno contribuito a modificare il rapporto tra gli italiani e la birra, spingendo i consumi verso l’alto”, ha affermato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia e del Banab.

Le birre artigianali - ha aggiunto - hanno condotto il consumatore a confrontarsi con un prodotto di alta qualità, offerto in molteplici declinazioni. I risultati sono venuti di conseguenza e nel 2016 le birre artigianali hanno toccato il 3,5% dell’intera produzione nazionale”.

“L’obiettivo è di crescere nel prossimo triennio fino a quota 6%. Un obiettivo alla portata del settore”, ha concluso Mencaroni.

Oltre a Mencaroni, alla premiazione di ieri erano presenti anche Michele Toniaccini, sindaco di Deruta, Mauro Bacinelli dell'assessorato all'Agricoltura della regione Umbria, Giuseppe Perretti, direttore del Cerb (Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra dell’Università degli Studi di Perugia), Michele Cason e Andrea Bagnolini, rispettivamente presidente e direttore di AssoBirra, oltre a Luca Bianchi, Capo Dipartimento delle politiche competitive del Mipaaf.

Da parte sua, Cason ha messo in risalto il ruolo della biodiversità e la natura della birra come prodotto agricolo. "I vincitori di oggi - ha detto - sono espressione dell'innovazione della birra in Italia. Innovazione che parte dalla tradizione e che i consumatori dimostrano di gradire e apprezzare sempre di più. La birra è un prodotto agricolo e qui si sente nella sua casa naturale".

Lo sapevate che prima di bere una birra bisogna fare attenzione a come viene versata? Anche la mescita, infatti, è fondamentale per poterla gustare nel migliore dei modi. Lo ha assicurato il direttore del Cerb, ricordando che la velocità con cui viene servita è fondamentale e "non esiste una modalità universale".

Ma non è tutto: "a livello tecnico - ha spiegato Perretti - è giusto che ci sia la schiuma", per proteggere la birra dall'ossigeno dell'aria, ma anche per non farla evaporare.