Sapete perché nelle pubblicità gli orologi segnano (quasi) sempre le 10:10?

'Tempus fugit'... Sarà pur vero, ma in quasi tutte le pubblicità degli orologi il tempo è fermo alle 10:10. Infatti, se fate attenzione agli annunci online, così come alle classiche campagne pubblicitarie sui giornali, difficilmente troverete un orologio da polso che non segni quell'ora.

Come potrete immaginare, non si tratta di semplici coincidenze, ma sia di cura estetica del prodotto che di strategia di marketing.

Molte aziende, infatti, riportano marchio e logo nella metà superiore di ogni orologio. “E' quasi una regola non scritta”, hanno spiegato tempo fa dall'azienda americana Tourneau al 'New York Times'.

Precedentemente alcuni scatti immortalavano i prodotti anche alle 08:20. Anche in questo caso il marchio ed il logo delle case produttrici non venivano coperti...

Tuttavia, a 'risentirne' era il lato estetico della promozione: con le lancette puntate verso il basso c'era il rischio di ricordare un volto triste, a differenza delle 10:10.

In quest'ultima scelta, infatti, le lancette formano quasi un sorriso, ricordando le braccia aperte, tanto da potere addirittura invogliare all'acquisto. Inoltre, si tratta di una disposizione che non copre né la data, né qualsiasi altra indicazione riportata al centro dell'orologio.

Anche dalla Swatch, ha scritto ancora il New York Times, hanno confermato la teoria dello 'smile'. La nota marca di orologi svizzera ha infatti spiegato di fotografare i suoi prodotti alle 10:10 proprio perché sembrano sorridere.

E' tutta una questione di minuti, dunque, se non addirittura di secondi. Sarà per distinguersi, per essere avanti con i tempi o solo per simmetria, ma nelle pubblicità alcuni marchi hanno impostato i loro orologi alle 10:09, un esempio? Quelli del colosso di Cupertino (Apple).

(Esistono anche altre teorie sulla scelta delle 10:10, una fra tutte è quella che rimanda all'orario dell'esplosione della bomba atomica a Hiroshima. Secondo alcuni, gli orologi sarebbero stati così impostati per non dimenticare quanto avvenuto).