Il tunnel della libertà

Un tunnel lungo poco più di trenta metri scavato utilizzando solo cucchiai e mani nude, nell'arco di tre mesi, per una vera e propria fuga verso la libertà, nella speranza di riuscire a tornare a vivere. E' quello realizzato in Lituania da alcuni prigionieri ebrei per scappare dai nazisti.

Il Massacro di Ponary è tristemente noto per l'eccidio di circa 100mila persone durante la Seconda Guerra Mondiale. Prima che arrivassero i sovietici, i nazisti ordinarono a 80 prigionieri ebrei di raccogliere tutti i cadaveri, ammassarli e dargli fuoco, in maniera da nascondere qualsiasi traccia.

Ben consapevoli che una volta finito il lavoro anche a loro sarebbe toccata la stessa sorte, i prigionieri iniziarono a scavare il tunnel, fino a quando, la notte del 15 aprile del 1944, si diedero alla fuga.

In 40 riuscirono a togliersi le catene e a scappare, ma furono scoperti dalle guardie. Solo in 11 ce la fecero. Uno di loro ha raccontato che le immagini dello sterminio ancora lo tormentano ogni singolo giorno.

Per decenni si è cercato il tunnel, ma senza successo. Adesso, il merito della scoperta va ad un gruppo internazionale di ricercatori (tra cui esperti israeliani e canadesi) che hanno usato georadar.