Dalle luci all’albero: i consigli del WWF per un Natale sostenibile

Dalla scelta delle luminarie al cenone del 24 dicembre, con il “Dec-Albero” del WWF dieci consigli pratici per ridurre l’impronta ecologica durante le feste natalizie.

L'albero di Natale: l'organizzazione mondiale per la conservazione di natura, habitat e specie in pericolo ricorda che “negli ultimi anni oltre 3,5 milioni di abeti veri sono stati acquistati per essere addobbati. Scegliamo dunque quello sostenibile coltivato da un produttore locale, addobbiamo le piante in casa o addirittura scateniamo la fantasia utilizzando materiali di recupero”.

Le luci: scegliere quelle al led per illuminare, durano “fino a 30 volte di più e consumano fino all’80% in meno di quelle a incandescenza”.

Cenone leggero anche per il pianeta: “a parità di apporto calorico la produzione di carne bovina, rispetto a uova prodotti caseari e altre carni, richiede 28 volte più terra, 11 volte più acqua e 6 volte più fertilizzanti, liberando 5 volte più gas serra”.

Attenzione anche alle specie che si ‘portano a tavola’. L’anguilla, ad esempio, è classificata come “specie a rischio nella Lista Rossa (pericolo critico), il caviale deve essere certificato Msc, evitare paté di fegato d’oca e datteri di mare, la cui pesca è severamente vietata.

E' inoltre consigliabile ridurre al massimo lo spreco di cibo: “i 4/5 dello spreco di alimenti in Italia avviene proprio in casa e con un costo per ogni famiglia pari ad almeno 360 euro l’anno”.

Spesso il Natale comporta la produzione di rifiuti superiore alla media. Il packaging, precisa il WWF, “rappresenta il 60% dei rifiuti che produciamo e giocattoli e apparecchi elettronici ne hanno tantissimo. La regola è di ridurre al massimo i rifiuti a monte e soprattutto fare la differenziate”.

Consigli per i regali: scegliere mezzi pubblici o i negozi più vicini per raggiungerli a piedi, si risparmieranno “tempo e soprattutto gas serra alla nostra città”.

Se si cerca un regalo chic attenzione ai prodotti che derivano da specie protette come pellicce, gusci di tartarughe, avorio degli elefanti e “il tanto ricercato shahtoosh, una delle lane più soffici ma che comporta l’uccisione ogni anno delle antilopi tibetane, oggi ridotte sull’orlo dell’estinzione”.

Persino il pacchetto può diventare green con carta riciclata, certificata Fsc o fatto con stoffe, foulard aggiungendo bacche e spago colorato.

“E per un regalo che difende il pianeta l’invito è quello di adottare una specie a rischio o scegliere uno dei tanti oggetti realizzati con materiali riciclati”.