Non distingue videogiochi dalla realtà e…

Alla polizia ha praticamente raccontato di essersi voluto vendicare nella vita reale per un 'affronto' avvenuto nel mondo virtuale. Il ventenne Julien Barreaux voleva infatti vedere “annientato” il rivale che nel videogame 'Counter-Strike' aveva fatto fuori il suo personaggio accoltellandolo.

Un tribunale francese ha quindi dovuto ascoltare il piano elaborato dal giovane, una vendetta arrivata dopo più di sei mesi dall'omicidio online.

Quando la vittima - che per fortuna è rimasta solo ferita - è andata ad aprire alla porta il ventenne l'ha colpita al petto con un coltello da cucina, senza prendere il cuore per pochissimi millimetri.

Oltre ad una condanna a due anni di carcere, Barreaux è stato costretto a sottoporsi a test psichiatrici e a terapie per la gestione della rabbia.

Ma non è il primo caso in cui il mondo virtuale (in particolare con i suoi videogiochi) ha avuto effetti dannosi su quello reale. Nel gennaio del 2015, in un Internet cafè in Taiwan un 32enne è stato trovato morto dopo una maratona di tre giorni di videogiochi. “Era senza lavoro da molto tempo – ha spiegato una portavoce della polizia locale – gli Internet cafè erano l'unico posto dove poteva andare”.

Ad accorgersi del decesso è stato un dipendente del locale che ha notato l'uomo immobile e disteso sul tavolo. Una volta trasportato in ospedale è stato dichiarato morto per insufficienza cardiaca.