Mangasia, al Palazzo delle Esposizioni la prima mostra sulla storia del fumetto asiatico

Al Palazzo delle Esposizioni di Roma la prima mostra al mondo sulla storia del fumetto asiatico: “Mangasia: Wonderlands of Asian Comics”.

Una grande rassegna internazionale - promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo - che presenta oltre 280 tavole originali e 200 volumi di fumetti asiatici, molti dei quali apparsi raramente fuori dai loro Paesi d’origine.

L'esposizione, presentata e curata dal Barbican Centre di Londra in collaborazione con The Next Exhibition - si concentra sul processo creativo che sottende alla produzione di un fumetto, offrendo in visione le sceneggiature, gli schizzi e i layout delle pagine finite.

Le opere provengono da: Giappone, Corea del Nord, Corea del Sud, India, Cina, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Malesia, Filippine e Singapore, ma anche da Paesi emergenti in questo settore come Bhutan, Cambogia, Timor Est, Mongolia e Vietnam.

Le diverse combinazioni di folclore, storia e audaci sperimentazioni su cui si basano i fumetti di questa vasta regione sono messe a confronto lungo sei percorsi tematici.

La mostra rimarrà allestita fino al 21 gennaio 2018

Esposti anche facsimili digitali in alta risoluzione, la scrivania originale di un mangaka (in giapponese 'autore e disegnatore di manga'), alcuni kaavad (santuari portatili usati dai cantastorie del Rajasthan), abiti ispirati ai manga e il Mechasobi, in cui si può ammirare un mecha (robot presenti in diversi manga e anime) interattivo di ultima generazione.

Dalle prime forme di narrazione per immagini rintracciabili nei libri illustrati indiani e nelle stampe ukiyo-e giapponesi ai fumetti digitali di ultima generazione, i webtoon per smartphone, due secoli di storia del fumetto con le opere di oltre 300 artisti, autori di fumetti e film d’animazione, tra cui Eiji Otsuka, Fujiko F Fujio, Osamu Tezuka, Gosho Aoyama e Kuniyoshi Utagawa.

Mangasia: Wonderlands of Asian Comics

A cura di Paul Gravett