El Diablo: il ristorante di Lanzarote sulla bocca di un vulcano

Tra coni vulcanici e crateri, immerso in un paesaggio lunare, nel sudovest di Lanzarote - isola delle Canarie - esiste un ristorante unico al mondo: "El Diablo". Qui, nel cuore del Parco Nazionale del Timanfaya, è possibile assaggiare una grigliata di carne cotta praticamente sulla bocca di un vulcano.

Vicino al ristorante - con vista a 360 gradi sui vulcani - disegnato negli anni '70 dal famoso artista locale César Manrique, si trova un pozzo profondo circa sei metri e la cui temperatura (intorno ai 300 gradi) consente di cucinare la griglia posta in cima.

Si tratta di un barbecue naturale dove il calore arriva direttamente dalle viscere della terra, salendo attraverso le insenature della roccia. Il ristorante ha una struttura circolare con ampie vetrate da cui ammirare il paesaggio, mentre si assaggia la carne cotta sul vulcano.

Proprio un piccolo Diablo è il simbolo del Timanfaya

Da El Diablo si parte per la "Ruta de los Vulcanos", lungo la quale, a bordo dei pullman della struttura, è possibile immergersi ulteriormente in questo scenario lunare.

L'origine di un paesaggio unico

Alcuni secoli fa, nel 1730, sull'isola ci fu un vero e proprio big bang e per sei anni i terremoti e le continue eruzioni devastarono buona parte del territorio, ricoprendo terreni, casolari e animali e costringendo centinaia di abitanti a lasciare la zona.

Testimone dell'attività sismica e vulcanica di Lanzarote fu un sacerdote di Yaiza, Don Andrès Lorenzo Curbelo. "Il primo settembre del 1730 tra le nove e le dieci di sera - scrisse il parroco - la terra si aprì improvvisamente vicino al Timanfaya. La prima notte dalla terra sorse una montagna gigantesca e dalla sua cima eruttarono fiamme enormi che continuarono a bruciare per diciannove giorni".

"Pochi giorni dopo - scrisse ancora Don Andrès Lorenzo Curbelo - si aprì una nuova voragine da cui fuoriuscì un fiume di lava che finì sul Timanfaya, sul Rodeo e su una parte della Mancha Blanca".

Attualmente, insetti, uccelli e rettili sono gli unici animali che frequentano questa terra incredibile, le cui sfumature vanno dal rosso porpora al nero della lava ormai pietrificata e dove anche la flora non è di certo tra le più rigogliose.

Dai crateri della Montaña del Fuego a quelli della Caldera Rajada, estendendosi per oltre 50 chilometri quadrati, il Parco Nazionale del Timanfaya, così dichiarato nel 1974, si trova tra il municipio di Tinajo e quello di Yaiza.

Tra i luoghi più suggestivi c'è l'Islote de Hilario, sede del ristorante El Diablo. L'impressionante caratteristica di questo luogo - dove per cinquant'anni visse l'eremita Hilario in compagnia solo di un cammello - è che ad appena due metri di profondità la temperatura raggiunge anche i 400 gradi centigradi.

Una dimostrazione geotermica di quanto la terra sia 'bollente' è data dal personale del parco, il quale, in appositi tubi di ferro inseriti nel terreno, rovescia dell'acqua che, dopo pochi secondi, evapora originando un geyser di alcuni metri.

Ma si tratta solo di uno dei fenomeni affascinanti ed incredibili di questa terra, segno di come la natura non possa essere fermata, né racchiusa in alcun modo.