Una grande e nuova retrospettiva, un'esposizione 'di rottura' rispetto a tutte le mostre proposte negli ultimi anni, una nuova chiave di lettura dell’artista messicana: “Frida Kahlo. Oltre il mito”, al Mudec - Museo delle Culture di Milano.
La mostra riunisce in un’unica sede espositiva - per la prima volta in Italia e dopo 15 anni dall’ultima volta - tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni al mondo di Frida Kahlo (1907 - 1954), senza dimenticare alcuni capolavori dell’artista messicana mai visti nel nostro Paese prestati da musei internazionali.
Un progetto espositivo, frutto di sei anni di studi e ricerche, che intende evitare ricostruzioni forzate o interpretazioni sistematiche.
Milano rende omaggio a Frida Kahlo: dal primo febbraio al tre giugno
Un'esposizione, a cura di Diego Sileo, volta ad andare oltre la visione semplicistica della relazione tra la vita e l’opera dell’artista messicana, dimostrando che per analizzare in maniera approfondita la sua poetica è necessario spingersi al di là dei limiti di una biografia e superare quel mito consolidato e alimentato dalle mode degli ultimi decenni.
L’appuntamento milanese evidenzia come Frida Kahlo nasconda ancora molti segreti e racconta - attraverso fonti e documenti inediti svelati nel 2007 dall’archivio ritrovato di Casa Azul (dimora dell’artista a Città del Messico) e da altri importanti archivi qui presenti - nuove chiavi di lettura della sua produzione.
Dalle indagini realizzate in Messico in prima persona dal curatore sono emerse alcune tematiche principali, come, ad esempio, l’espressione della sofferenza vitale, la ricerca cosciente dell’Io, l’affermazione della “messicanità” e la sua leggendaria forma di resilienza.
Gli stessi temi sono pronti a riflettersi nel progetto d’allestimento della mostra, che si sviluppa - secondo un criterio analitico delle opere - attraverso quattro sezioni: Donna, Terra, Politica e Dolore.
