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Quando James Blunt ci salvò dalla Terza Guerra Mondiale

Dicendovi “You're Beautiful”, “No Bravery”, “Goodbye My Lover” oppure “Carry You Home” ovviamente vi verrà subito in mente uno dei cantautori britannici più apprezzati del momento: James Blunt.

Ma oltre ad avere venduto milioni di dischi in tutto il mondo - scalando le classifiche internazionali e aggiudicandosi numerosi riconoscimenti - e ad essere un perfetto concentrato di pop, rock e folk, lo sapevate che è stato anche un militare dal 1996 al 2002?

Figlio di un colonnello dell'Army Air Corps dell'esercito britannico, James Hillier Blount ha prima studiato ingegneria aerospaziale e sociologia all'università di Bristol per poi seguire le orme del padre. Così, per sei anni ha fatto parte dell'esercito (diventando addirittura capitano) e durante questo periodo andò anche in Kosovo, nel '99.

Proprio in Kosovo, ha raccontato lui stesso alla Bbc, rifiutò l'ordine di attaccare soldati russi. Il futuro cantante era consapevole di potere rischiare la corte marziale rifiutando l'ordine di un generale americano. Tuttavia, a sostenere la sua posizione subentrò anche un generale britannico, Mike Jackson, il quale affermò: “Non permetterò che i miei soldati siano responsabili dell'inizio della III Guerra Mondiale”.

Quando si trovava a Pristina, a Blunt - che con la sua unità si trovava davanti a centinaia di uomini della Nato - fu ordinato di prendere il controllo dell'aeroporto, dove però erano arrivati prima i russi. Nell'intervista con la Bbc ha raccontato: “Mi era stato dato il comando diretto di sopraffare circa 200 russi che si trovavano lì. Ero l'ufficiale di comando”.

Alla domanda se eseguendo l'ordine del generale della Nato Wesley Clark avrebbero rischiato di dare il via alla III guerra mondiale ha risposto senza esitazione: “Assolutamente”. Fortunatamente, ha poi aggiunto Blunt, è intervenuto il generale Jackson, le cui scelte hanno fatto in modo che in un paio di giorni la situazione con i russi si risolvesse pacificamente.

Proprio mentre si trovava in Kosovo, il cantautore scrisse “No Bravery”.