Moda o patologia? Quando i selfie diventano un’ossessione

Da semplice moda a patologia vera e propria: i selfie rischiano di trasformarsi in una dipendenza incontrollabile e di diventare, più che un'abitudine, un'ossessione difficile da gestire. Social network come Facebook e Instagram sono invitanti piattaforme dove pubblicare senza limiti le proprie foto, ma esiste un limite che sarebbe meglio non superare?

Per trovare spiegazioni e risposte in merito all''ossessione dei selfie', Losapevateche ha intervistato il professore Bernardo Carpiniello, presidente della Società italiana di psichiatria.

“Non c’è dubbio che la moda dei selfie stia diventando sempre più diffusa e pervasiva. La maggioranza delle persone che usa farne in genere si autolimita”, ha spiegato Carpiniello, ricordando però che in molti casi “diventa una sorta di abitudine eccessiva; in un numero limitato di casi un vero e proprio comportamento patologico”.

Una tendenza che può essere collegata anche alla dipendenza dai social. “Effettivamente - ha aggiunto il presidente della Società italiana di psichiatria - la dipendenza dai social media è un problema crescente, di cui l’uso eccessivo o patologico di selfie può essere espressione”.

L'American Psychiatric Association ha riconosciuto la Selfie Syndrome

In alcuni casi si tratta addirittura di una malattia? “Recentemente - ha risposto il professore, specialista in psichiatria e psicoterapia - l’American Psychiatric Association ha riconosciuto una vera e propria forma di patologia, comunemente definita Selfie Syndrome, caratterizzata da una vera e propria 'compulsione' cioè da un bisogno incontrollabile, insopprimibile di postare una propria foto, che porta a pubblicare almeno 6 selfie nell’arco della giornata. Di fatto si tratterebbe di un comportamento rientrante nell’ambito dello spettro delle manifestazioni ossessivo-compulsive”.

Ci sono diverse fasi prima che la situazione diventi 'patologica'?

Qual è il limite che sarebbe meglio non superare?

“Quando ci si dovesse rendere conto del provare un senso di disagio, come di tensione, nel non aver potuto postare una foto o una sorta di 'pressione interna' non controllabile a farlo, superando i due-tre selfie al giorno pubblicati, ci si dovrebbe preoccupare seriamente”.

Per questo tipo di problema non esiste ancora “una cura sviluppata specificamente. In generale - ha concluso Carpiniello - si tratta di una condizione patologica che può venire affrontata adattando a questa situazione tecniche di psicoterapia (usualmente di tipo cognitivo-comportamentale) che vengono adoperate nelle sindromi ossessivo-compulsive”.