Tra scienza ed economia: cos’è il neuromarketing?

Cos'è il neuromarketing e perché è fondamentale per le vendite (online e offline) in qualsiasi settore? Il neuromarketing è l'applicazione delle neuroscienze e delle scienze cognitive al marketing e, in base all'analisi di Roger Dooley, autore del libro "Brainfluence - 100 Modi per persuadere e convincere i consumatori con il neuromarketing", tale disciplina studia il modo in cui il cervello risponde a vari stimoli di marketing cognitivo e sensoriale. Si tratta, in pratica, di un mix tra strategie generali di economia e marketing, neurologia e psicologia, in particolare delle scienze comportamentali.

Proprio il neuromarketing, secondo gli esperti, verrebbe 'sfruttato' dagli analisti per analizzare e valutare le preferenze del consumatore, così come le azioni dei clienti. Tuttavia, la "consumer neuroscience" (letteralmente la "neuroscienza del consumatore"), può essere intesa e interpretata anche oltre i fondamenti scientifici.

Cosa significa neuromarketing?

Il neuromarketing, ovviamente, non si limita a una definizione tecnica, va oltre, tanto da trovare applicazioni in pianificazioni e progetti con risultati sul breve e lungo periodo. Oltre ad analizzare e indagare il comportamento individuale durante la fase di acquisto, tra gli scopi del neuromarketing rientra la possibilità di capire il livello di attenzione delle persone suscitato dai diversi stimoli, così da riuscire a prevederne - se non addirittura guidarne - sensazioni e impulsi.

La sfera sensoriale, di conseguenza, è coinvolta a 360°, in quanto proprio sui 5 sensi è possibile fare leva e arrivare, oppure no, a un determinato obiettivo. Un esempio? I colori sono tra i fattori che maggiormente condizionano le abitudini di acquisto degli utenti.

Colori e profumi influenzano la fase di acquisto

I colori come influenzano il comportamento del pubblico? Prima di tutto - come ha precisato in un articolo su Linkedin Marco Baldocchi, Neuromarketing Research Director presso l'Associazione Italiana delle Neuroscienze Applicate - è bene ricordare che la percezione dei colori e le sensazioni che riescono a suscitare in ogni persona sono in gran parte riconducibili alle esperienze personali. Di conseguenza non sarebbe del tutto corretto sostenere che i colori siano universalmente collegati a sentimenti precisi. D'altronde esistono infinite variabili, come il contesto e il gusto soggettivo. Tuttavia, non mancano linee guida per classifiche generiche relative appunto alla percezione del colore.

Un esempio? Il blu è la tonalità che più di qualunque altra trasmette affidabilità, fiducia, sincerità e sicurezza. Non è un caso se sia alcune società di servizi a pagamento online che una delle più famose piattaforme social abbiano optato per il blu, sia per i siti che per il logo. Altri due colori molto diffusi sul web sono il giallo e il nero. Se il primo è un chiaro un richiamo all'ottimismo, all'energia e alla felicità - in casi sporadici provocherebbe un senso di ansia - il secondo rappresenta l'eleganza e il lusso, per questo risulta tra le tonalità più diffuse tra le maison di alta moda. Ovviamente è molto raro trovare un sito monocromo e anche per questo gli abbinamenti tra i colori innescano meccanismi diversi in base ai toni selezionati. Questo vale soprattutto per quanto riguarda le CTA (ovvero la Call To Action) che devono risaltare nel contesto della pubblicazione.

Oltre ai colori, un'infinità di impulsi esterni può influenzare il momento della selezione di un prodotto, che poi verrà comprato oppure no.

Gli odori nei negozi fisici, infatti, riescono a innescare emozioni e ricordi quando vengono elaborati dal cervello. Una fragranza al cocco, ad esempio, nel reparto costumi da bagno potrebbe attivare memorie legate alle vacanze al mare, tanto da spingere il cliente ad acquistare un telo mare o un bikini.