– Losapevateche

Con i suoi scatti ha conquistato il mondo: Vivian Maier, a Catania fino al 18 febbraio

New York, 28 settembre 1959. © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York.

Un viaggio nelle opere e nella vita di un’artista che con i suoi scatti ha conquistato il mondo, facendo del mistero il suo fascino, un’esposizione – a cura di Anne Morin con Alessandra Mauro – dedicata ad una delle più grandi fotografe di tutti i tempi: “Vivian Maier. Una fotografa ritrovata”.

In mostra, fino al 18 febbraio 2018, a Catania, negli spazi espositivi della Fondazione Puglisi Cosentino, oltre 120 fotografie in bianco e nero realizzate tra gli anni ’50 e ’60, una selezione di immagini a colori scattate negli anni ’70 e alcuni filmati in super 8 della grande fotografa statunitense (New York, 1926 – Chicago, 2009).

Tata di professione fotografa per diletto

Maier non abbandonava mai la macchina fotografica, tuttavia le sue fotografie non sono mai state esposte né pubblicate mentre era in vita.

La maggior parte dei suoi rullini non sono stati sviluppati fino al 2007 quando John Maloof, produttore cinematografico ai tempi agente immobiliare, acquista durante un’asta parte del suo archivio confiscato per un mancato pagamento.

Da quel momento Maloof, riconoscendo il grande valore del tesoro ritrovato, continuerà a cercare materiale riguardante la fotografa, arrivando ad archiviare oltre 150mila negativi e tremila stampe.

Tra i suoi soggetti prediletti anche bambini e anziani

“Seppur scattate decenni or sono – ha scritto nell’introduzione al catalogo Marvin Heifermann – le fotografie di Vivian Maier hanno molto da dire sul nostro presente. E in maniera profonda e inaspettata… Maier si dedicò alla fotografia anima e corpo, la praticò con disciplina e usò questo linguaggio per dare struttura e senso alla propria vita conservando però gelosamente le immagini che realizzava senza parlarne, condividerle o utilizzarle per comunicare con il prossimo. Proprio come Maier, noi oggi non stiamo semplicemente esplorando il nostro rapporto col produrre immagini ma, attraverso la fotografia, definiamo noi stessi”.

“Vivian Maier. Una fotografa ritrovata” prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia, Contrasto e diChroma Photography